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Incontro con Frédéric Genta, a capo della transizione digitale a Monaco

Pubblicato il Maggio 09, 2022Aggiornato il Aprile 25, 2023

“Le principali fondamenta digitali di Monaco si sono ormai consolidate”. Delegato Interministeriale per la transizione digitale a Monaco, Frédéric Genta ha l’incarico di consolidare e adattare il modello monegasco a un mondo in piena trasformazione. Trasforma il digitale in uno strumento di attrattiva.

A che punto siamo con l’accelerazione della trasformazione digitale a Monaco?

Frédéric Genta: L’economia monegasca si digitalizza con un doppio obiettivo: sviluppare l’economia e gli introiti dello Stato e offrire una migliore qualità di vita ai residenti, che sono il motore dell'attrattiva del territorio. Da circa tre anni, la crescita dell’economia digitale ha generato un aumento degli impieghi nel settore, che rappresenta oggi quasi 2.000 posti di lavoro a Monaco e oltre 800 milioni di euro di fatturato, con una tendenza accelerata dalla pandemia di COVID-19. Il programma di trasformazione digitale Extended Monaco contribuisce chiaramente al fascino del paese in diversi settori. Grazie a soluzioni come l’identità digitale o la firma elettronica, moltissime procedure possono essere realizzate online, come quelle necessarie per ottenere un permesso di residenza o per l’attribuzione di alloggi demaniali. È in corso una vera e propria digitalizzazione relativa allo Stato e al servizio dei cittadini. Anche l’educazione ne è fortemente interessata. L’anno scorso, Monaco ha vinto una competizione europea nell’ambito della programmazione: questo incita le giovani generazioni a partecipare al mondo digitale. I libri scolastici sono del resto quasi completamente digitalizzati. Sia dal punto di vista economico che per l’attrattiva, le principali fondamenta del digitale sono ormai consolidate.

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Anche nel settore bancario?

F.G: Certo. La digitalizzazione del nostro paese rafforza la nostra attrattiva agli occhi dei nuovi residenti e moltiplica quindi le opportunità di apertura di conti nel Principato e di sviluppo delle risorse gestite. Gli istituti bancari intraprendono cambiamenti che modificano la relazione con la loro clientela, i loro dipendenti, gli investimenti e la compliance. Del resto, saranno attori fondamentali della nuova economia, dato che permettono di finanziare la crescita digitale.

Il Cloud Sovrano è un elemento di attrattiva per Monaco?

F.G: In effetti, ad oggi stiamo discutendo con una trentina di potenziali clienti. La struttura del Cloud è stata conclusa a gennaio e la migrazione di un potenziale cliente richiede circa 3 mesi: stiamo quindi finalizzando le prime fasi di test con diversi clienti nonché con il Governo. Il nostro obiettivo? Avere da 30 a 50 clienti entro la fine dell’anno. Beneficeranno di tutti i servizi essenziali, come la firma elettronica o la cassaforte digitale.

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Il Fonds Bleu punta a rilanciare l’economia monegasca attraverso il digitale. Si tratta di un successo?

F.G: Funziona molto bene: oltre 400 imprese hanno potuto trarne profitto, con 13 milioni di euro investiti dallo Stato e la creazione di 300 posti di lavoro. Per ogni euro investito dal Governo nel Fonds Bleu, il rendimento è 8 € sotto forma di fatturato aggiuntivo o deduzioni. Oggi, il valore ottenuto è di quasi 100 milioni di euro per l’economia del nostro Paese, in particolare per le aziende tradizionali dei settori immobiliare, finanziario, industriale, turistico, dei servizi e degli eventi. È un ecosistema virtuoso: queste tipologie di aziende si fanno aiutare nello sviluppo digitale da imprese monegasche esperte, e questo grazie a fondi pubblici. È importante notare che le banche rappresentano il 15% delle richieste, cosa che ci rende molto felici.

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