Pubblicato il Gennaio 19, 2024Aggiornato il Settembre 09, 2024
Durante uno di quei pomeriggi soleggiati di ottobre, così caratteristici nel Principato, partiamo alla scoperta dei tesori di Monaco-Ville, quartiere conosciuto in tutto il mondo come La Rocca. La nostra guida è nientemeno che Guillaume Rose, consigliere nazionale e presidente della Commissione Cultura e Patrimonio di Monaco.
Partenza dal centro nevralgico del quartiere: Place du Palais, naturalmente. Edificio iconico e dimora della famiglia principesca monegasca, il Palazzo dei Principi vale da solo una visita! Dopo aver ammirato il panorama dai bastioni, è da questa piazza che inizia la nostra passeggiata. Prendiamo così rue Sainte-Barbe, lungo la cresta sud-orientale della Rocca. Un vicolo unico nel suo genere, interamente pedonale e senza attività commerciali.
DA VEDERE: Al numero 3 il Palazzino, da cui, secondo la guida, si può godere della “più bella vista in assoluto”. Lo strapiombo e la vista sul Mediterraneo, sul porto e sul quartiere di Fontvieille, che si protendono sull’acqua, sono vertiginosi. Lì, addossata ai bastioni, una garitta di vedetta in mattoni ricorda con discrezione il passato militare del Principato.
Ogni giorno, alle 11:55 in punto, Place du Palais ospita una cerimonia immutabile: il cambio della guardia. Nelle loro uniformi bianche d’estate e nere d’inverno, i Carabinieri del Principe eseguono questo preciso rito militare che segna l’inizio di un nuovo periodo di guardia di 24 ore. I Carabinieri presidiano il Palazzo dal 1917 e garantiscono la sicurezza di S.A.S. il principe sovrano e della sua famiglia.
Passiamo davanti all’ex edificio del Consiglio Nazionale di Monaco, oggi sede della Corte Suprema. Possiamo anche scorgere, in alto, l’emiciclo dove precedentemente sedevano i consiglieri nazionali.
A Monaco, il principe è ovviamente il sovrano. Il governo è guidato dal Ministro di Stato, nominato dal principe in base a un elenco di nomi finora fornito dalla Francia. Il Consiglio Nazionale è l’unica camera costituente, occupata da consiglieri nazionali (Guillaume Rose è uno di essi) eletti a suffragio universale diretto.
Dopo la cattedrale, alla fine del vicolo, entriamo nei giardini Saint-Martin, una pineta ideale per meditare all’ombra di un albero centenario... o per sussurrarsi parole dolci: “È qui che si viene quando si è innamorati!” scherza Guillaume Rose. Il principe Onorato V ne commissionò la creazione agli inizi dell’Ottocento, quindi di fatto si tratta dei primi giardini pubblici di Monaco. Alberto I li completò poi con specie esotiche provenienti da tutto il mondo. Guillaume Rose aggiunge: “Ogni volta che un capo di stato offre una specie rara a S.A.S. il principe Alberto, può essere piantata nel parco”.
DA SAPERE: Oggi i giardini Saint-Martin ospitano ogni 9 agosto le celebrazioni per San Romano, il secondo santo patrono del Principato dopo Santa Devota.
DA VEDERE: Sul promontorio, vicino alla statua del principe Alberto I, una foto ricordo è d’obbligo: la vista sul mare, il Museo Oceanografico addossato alla parete rocciosa, la costa monegasca... Sublime.
Voltando le spalle al Mediterraneo, risaliamo in città passando dietro il municipio. Ci troviamo in Place de la Visitation, “nel cuore pulsante dell’istruzione monegasca”, davanti al liceo pubblico Alberto I di Monaco. Di fronte all’edificio accademico si erge il Museo Oceanografico: inaugurato nel 1910, è uno degli edifici più imponenti della Rocca. Acquari, mostre per tutta la famiglia e opere d’arte... Molto più di un museo, è un luogo dove scienza, cultura, ricerca oceanografica e conservazione della biodiversità marina si fondono meravigliosamente.
Le strade della Rocca, come tutto il Principato, abbondano di opere d’arte e curiosità. Statue del principe Alberto I, un sottomarino sperimentale in stile Yellow Submarine dei Beatles, The Cloak di Anna Chromy... Gli habitué di Monaco riconosceranno, vicino al Pavillon Bosio, anche una statua che un tempo si ergeva sulla Place du Casino!
Proprio dietro l’edificio del museo si trovano gli ex mattatoi, oggi occupati dal Parking des Pêcheurs e dal carcere. Sul tetto del parcheggio sotterraneo, una terrazza affacciata sul Mediterraneo ospita uno skatepark, un piccolo campo da calcio e il cinema estivo.
DA FARE: Assistere ad una proiezione del Monaco Open Air Cinema per vivere momenti eccezionali. Da metà giugno a metà settembre, uno schermo gigante di 200 m2 trasmette ogni sera un nuovo film all’aperto. Comode poltrone, così come La Rocca e il Mediterraneo sullo sfondo, ne fanno un’esperienza unica!
Eccoci quasi alla fine dell’area sulla terraferma del quartiere, con la nuova diga che “offre un posto splendido per nuotare”, ci rivela Guillaume Rose.
DA VEDERE: All’estremità della Rocca si erge il Fort Antoine. Oggi uno spot fotografico imperdibile, “era soprattutto il forte che un tempo difendeva il Principato di Monaco”. Il suo piccolo teatro ad emiciclo affacciato sul mare ospita oggi spettacoli all’aperto.
Dirigiamoci ora verso il palazzo del Consiglio Nazionale, poi al Pavillon Bosio sede dell’École Supérieure d’Arts Plastiques di Monaco. Proprio dietro, all’interno della curva della Porte Neuve, si nasconde un autentico gioiello del Principato: il Club bouliste du Rocher. Qui si può giocare alla boule lyonnaise, una specialità dello sport delle bocce, su un campo fuori dal comune (come spesso accade a Monaco) con vista sul Port Hercule. Ma il luogo resta soprattutto la sede di un’associazione sportiva, con i suoi eventi e i suoi momenti di convivialità. “Questo è lo spirito autentico della Rocca, come quello di un piccolo paese”, riassume Guillaume Rose.
Dopodiché risaliamo l’Avenue des Pins, passando davanti al Ministero di Stato, ai Ministeri degli Affari Esteri, delle Finanze, degli Interni… Siamo nel cuore delle istituzioni monegasche.
Facciamo pochi passi ed eccoci in rue Princesse Marie de Lorraine, dove si respira un’atmosfera completamente diversa. Raggiungiamo le piccole vie dello shopping della Rocca. L’opportunità di scoprire la biblioteca della principessa Grace, quindi di passeggiare tra i passaggi tipici di questo quartiere.
DA VEDERE: Nella rue Basse si trova “il reperto archeologico più importante di Monaco”, ma in gran parte sconosciuto al grande pubblico. Al centro del passaggio, un’incisione sull’architrave di una porta in pietra recita: “1548 a 15 di Marso deo juvante Pietro Carbonero. Todas la cosas del mondo pasan presto su memoria sinon la fama i la gloria”. Queste poche parole in antico spagnolo sono l’unico ricordo dell’occupazione spagnola di Monaco tra il 1524 e il 1641. Un messaggio anche di umiltà, che ci ricorda che tutto è destinato a finire e che solo la gloria e la notorietà ci sopravviveranno.
Risaliamo rue Basse, passando davanti al ristorante La Montgolfière, che la nostra guida descrive come “custode del tempio della gastronomia monegasca” grazie a una cucina originale, tra Asia e Mediterraneo.
Senza dimenticare il Castelroc, vero e proprio inno alla gastronomia mediterranea, che seduce gli ospiti con il suo fascino innegabile e la sua cucina raffinata. Immerso in un ambiente elegante e storico, il Castelroc offre un’esperienza culinaria unica, con in più una vista mozzafiato sul Palazzo dei Principi di Monaco.
Ci separiamo sotto la porta della città, che si apre sulla Place du Palais. Qui si conclude la visita a un quartiere davvero sorprendente, unico nel suo genere, tra ipercentro del potere monegasco, natura e ricchezza culturale.
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