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Blue Bay Monaco: dietro le quinte della ristrutturazione del ristorante bistellato

Insignito di una seconda stella, il Blue Bay cambia pelle, pur conservando allo stesso tempo ciò che ha contribuito a forgiarne prestigio e reputazione. Nuova disposizione degli spazi, arredi reinventati, nuova terrazza... Questo ristorante irrinunciabile di Monaco, situato nel Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, non finisce mai di stupire. Incontro con l’interior designer Alexandra Saguet e lo chef Marcel Ravin per discutere di questo nuovo luogo che rispecchia a meraviglia la personalità dello Chef martinichese.

 

Il Blue Bay nel 2023?  

Marcel Ravin: Il rinnovamento di una continuità ancor più soddisfatta! Ho partecipato allo sviluppo di questo nuovo spazio creando una moodboard, per tradurre in immagini i miei pensieri e desideri più insiti. Volevo rappresentare i cinque elementi che risuonano con la mia cultura e con ciò che mi hanno trasmesso gli “anziani” della mia terra.  

Cosa conteneva questa moodboard?  

Alexandra Saguet: Una miniera di informazioni che da subito mi ha aiutata a tuffarmi in un universo affascinante. Per me è stata una sfida riuscire ad adattarla e trovare l’equilibrio, come lo chef Marcel Ravin sa fare benissimo in cucina. L’altro elemento forte è stato il libro “D’un Rocher à l’autre”, che lo Chef mi ha regalato quando ci siamo incontrati per la prima volta al Monte-Carlo Bay Hotel & Resort. Mi ha permesso di scoprirne il percorso, di capire la natura e le fonti d’ispirazione della sua cucina. Gli aneddoti mi hanno trasportato in un’infanzia felice in mezzo alla natura, fatta di piaceri semplici come condividere i pasti in famiglia. Un autentico ritorno alle origini ricco di emozioni.

Marcel _Ravin_2_étoiles_Michelin

La prima esperienza al Blue Bay di Alexandra Saguet:

 

“Ho scoperto l’arte culinaria dello Chef durante una magnifica cena al Blue Bay. Sono stata molto fortunata ad avere l’opportunità di cogliere la magia del luogo durante la mite stagione estiva, durante la quale la terrazza conduce immediatamente lo sguardo verso la distesa pressoché infinita del mare. Durante questa esperienza sono rimasta affascinata dall’universo e dall’impronta gastronomica multiculturale che si ritrova nei piatti. Un delicato viaggio attraverso sapori, colori e profumi che regala un’evasione in un “altrove”, nelle lontane Antille, ma comunque con una base solida nel Principato.”

 

Architecte_Blue_Bay

Si può parlare di una “riscrittura” del luogo?  

A.S.: Sì, perché la storia esiste già grazie allo chef Marcel Ravin, alla sua cucina, al suo universo unico e alle sue stelle. Insieme scriviamo un capitolo del libro, come se lo completassimo. Per dare ulteriore risalto al suo lavoro e offrire, per il massimo piacere dei sensi, un viaggio gastronomico ideale.  

M.R.: Ciò che rimane è l’instancabile attività creativa di cui mi nutro. Cosa cambia: il modo in cui essa verrà rappresentata.  

Quali sono i valori che attraversano il progetto?  

M.R.: Onestà e trasmissione. Non posso comporre o creare senza Madre Natura. Grazie a lei prendiamo, seminiamo, raccogliamo, conserviamo, dando vita a combinazioni e sperimentazioni. È proprio questo che attraversa il progetto.  

A.S.: Lo Chef mi ha parlato di un “inno alla vita e alla natura”. Voleva che gli ospiti si lasciassero cullare dal ritmo della natura attraverso il riferimento a cinque elementi: legno, fuoco, acqua, metallo e terra.

Blue_Bay_Hiver_2023

Come trasporre questo concetto nel nuovo luogo? 

A.S.: Attraverso forme generose e adatte ai flussi delle persone. Al Blue Bay il punto di partenza è stata la linea curva che definisce il perimetro della terrazza. Mi sono basata su questo elemento architettonico per declinare in seguito il futuro design del luogo. Vi è così un intarsio marmoreo sul pavimento composto da ogive associate ai punti cardinali, da pareti curve che separano i diversi spazi e da conviviali tavoli rotondi e sedie avvolgenti. Assisteremo alla nascita di forme organiche dal pavimento fino al soffitto. Un’atmosfera accogliente e intima, per sentirsi come a casa.  

L’eccellenza risiede nella cura dei dettagli. Potresti condividere con noi qualche dettaglio del tuo lavoro per il Blue Bay? 

A.S.: Effettivamente, e più che mai in un ristorante gourmet. La diversità di texture e sapori, il perfetto equilibrio della cucina dello chef Marcel Ravin, mi hanno spinta a ritrovare questa stessa chimica e armonia nel mio lavoro. Le nostre emozioni si sono unite per lasciare esprimere il processo creativo ed estetico del Bello e del Buono. L’esperienza è stata così intensa che, nella mia mente, i materiali naturali come il legno, i minerali e le forme del progetto si sono da subito rivelati essere la scelta più ovvia. I toni saranno ambrati e naturali, richiamando materiali allo stato grezzo e creando così un legame diretto con la natura. Il mare mi ha ispirata anche come un orizzonte. Un affresco murale illustra questo concetto.

Blue_Bay_Restaurant_Plat_2023

E il tavolo di Marcel?  

A.S.: È un elemento chiave del progetto. Si trattava di ricreare l’importante principio architettonico della “stanza nella stanza” su richiesta dello Chef. Voleva che a questo tavolo condividessimo un’esperienza di sapori e texture audaci, in un ambiente intimo. 

M.R.: Sì, volevo “un ristorante nel ristorante”. Per far vivere ai nostri ospiti un momento sospeso, un viaggio extrasensoriale. Volevo anche riunire artisti e artigiani della gastronomia e della cultura in modo che ognuno di loro potesse esprimere la propria arte. 

Cosa volete offrire ai commensali? 

A.S.: Lo Chef voleva condividere con i commensali l’arte del feng shui al fine di armonizzare l’energia ambientale e favorire il loro benessere. 

M.R.: Voglio che i commensali vengano a scoprire un universo in cui abbiano la sensazione di vivere un momento unico e speciale a ogni tavolo.

Cuisine_Marcel_Ravin

La cucina a vista è uno spazio emblematico del Blue Bay. Com’è stata riprogettata? 

M.R.: Volevo che fosse ancora più aperta e visibile in modo che i nostri clienti si sentissero più al centro dell’azione, in immersione. 

A.S.: Questo spazio rivela alla sala il lavoro della brigata di cucina. L’isola dedicata alla pasticceria, al centro del ristorante come voluto dallo Chef, propone un vivace balletto.

L’ho pensata come un albero che mette radici al centro del ristorante, un albero della vita che vediamo crescere e rigenerarsi nel corso della preparazione dei piatti e del servizio.
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