Aggiornato il Maggio 15, 2025
Jo-Wilfried Tsonga si è ritirato dallo sport agonistico nel 2022 ed è ora azionista e presidente di All In Group, specializzato negli sport di racchetta. In visita nel Principato per scoprire i due campi da padel del Monte-Carlo Beach, il tennista spiega le ragioni del successo di uno sport che è sulla bocca di tutti e che conta circa 70.000 tesserati in Francia.
Padel, vero e proprio sport o attività ricreativa?
Jo-Wilfried Tsonga: Per me, appassionato di tennis, il padel offre una convivialità addirittura superiore allo sport con la pallina gialla.
Convivialità: questa parola si sente spesso quando si parla di padel, perché?
Jo-Wilfried Tsonga: Perché consente a un bambino di 5 anni di giocare su uno stesso campo con la nonna, la sorella, la mamma o il papà. Il successo del padel è legato senza dubbio al suo lato divertente e alla sua facilità di accesso.
Come spieghi questo enorme entusiasmo?
Jo-Wilfried Tsonga: Lo spiego innanzitutto per la facilità iniziale d’accesso a questo sport. Non solo economicamente, ma anche e soprattutto in termini di “giocabilità”. È uno sport che non richiede ore di pratica per divertirsi e trascorrere piacevoli momenti tra amici. Penso che sia questo il suo principale vantaggio oggi.
Credi che il padel abbia tutte le carte in regola per entrare nell’Olimpo degli sport, in particolare ai Giochi Olimpici, dove potrebbe debuttare nel 2032?
Jo-Wilfried Tsonga: Certo che sì! Non mi sarei sorpreso se lo avessero già inserito ai Giochi del 2028, perché tra quattro anni il padel sarà ancora più popolare di oggi. Ha tutte le caratteristiche per diventare uno sport olimpico. Ultimamente sta avendo una crescita enorme, non solo in Europa, ma in tutto il mondo. Negli Stati Uniti continua a crescere nonostante la popolarità del pickleball, un altro sport in un certo senso suo concorrente.
L’attuale successo del padel non rischia di andare a scapito del tennis?
Jo-Wilfried Tsonga: Al contrario, penso che porterà ancora più persone nei circoli e che veicolerà quello “spirito di club” che amiamo nel tennis. I due sport sono complementari. Del resto, i giocatori di tennis tesserati oggi sono ancora altrettanto numerosi.
Potremmo dire che il padel è un “cugino” del tennis?
Jo-Wilfried Tsonga: Forse non mi farò molti amici, ma per me il tennis è un po’ il re degli sport di racchetta, semplicemente perché è molto adatto ad essere visto in TV. Assistere a una competizione di tennis di alto livello è davvero spettacolare e molto estetico. Nella nostra società il tennis è l’espressione di uno certo stile di vita. E rimane uno degli sport più praticati a livello mondiale.
Vuoi dire che il tennis ha una certa noblesse?
Jo-Wilfried Tsonga: È proprio così! Mentre il padel è uno sport più conviviale: è più da giocare che da guardare.
Tu e All in Group volete continuare a sviluppare il padel in Francia, anche sulla Costa Azzurra?
Jo-Wilfried Tsonga: Assolutamente sì! Vengo spesso qui per i nostri centri di padel a Grasse e Mougins. E abbiamo altri progetti in zona. Scegliamo i luoghi, costruiamo i campi e li gestiamo. Organizziamo anche gare. Il Gruppo svolge diverse attività nel campo dello sport, in particolare nell'organizzazione di eventi. Organizziamo tornei presso strutture di nostra proprietà e gestione, tra cui centri di padel e tennis country club. All in dispone anche di una sezione didattica, All in School, approvata dal Ministero della pubblica istruzione francese. I nostri giovani seguono un percorso scolastico parallelamente al percorso sportivo.
Non credi che l’entusiasmo per il padel si affievolirà?
Jo-Wilfried Tsonga: Presso All in abbiamo un programma “studente-atleta” incentrato sul tennis cui partecipano un centinaio di giovani. Ma anche un altro programma incentrato sul padel. Siamo certi che questo sport continuerà a crescere enormemente. Entrando a far parte dei Giochi Olimpici, diventerà uno sport ancora più importante. E oggi vediamo che i giovani ci credono.
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