Pubblicato il Marzo 15, 2023Aggiornato il Ottobre 13, 2023
Incontro con Martine Assouline e Ségolène Cazenave Manara.
C’era una volta Monaco, tesoro della Costa Azzurra...
“Svelare l’identità sconosciuta e sfaccettata di Monaco” È questa la chiave di volta del libro Monte-Carlo di Ségolène Cazenave Manara, pubblicato dalla casa editrice Assouline con la prefazione di S.A.S. il Principe Alberto II. Un’opera in cui le fotografie sono protagoniste: immagini eccezionali provenienti dagli archivi del Palazzo dei Principi e dall’incredibile patrimonio iconografico di Monte-Carlo Société des Bains de Mer. Un grandissimo lavoro di ricerca e composizione per ricreare tramite testo e immagini una Monaco tanto brillante quanto inattesa, glamour e segreta, elegante e calorosa.
Ségolène Cazenave Manara: Nell’ambito della loro collezione Travel From Home, insieme a Martine e Prosper Assouline abbiamo discusso l’idea di realizzare un libro sul Principato di Monaco. Esiste un’incredibile ricchezza iconografica. È un luogo dalle innumerevoli sfaccettature e alla base di immagini meravigliose, nonché celebri in tutto il mondo. Volevamo condividerle e svelare l’identità sfaccettata della città.
Monte-Carlo, di Ségolène Cazenave Manara, edizioni Assouline. Uscita: 16 marzo 2023. Prezzo: 105 euro. ©Assouline
Ségolène Cazenave Manara: L’idea era “mescolare” le epoche attraverso un avanti e indietro costante fra passato e presente, per lasciar trasparire a poco a poco il DNA di Monaco. Viene quindi esplorata sia l’esistenza quotidiana, che la vita nei suoi momenti più eccezionali. La città, i paesaggi, i monegaschi che vi abitano, le star che la attraversano, la vita culturale... L’obiettivo era di fornire una panoramica sincera di ciò che questo luogo rappresenta. Al di là della sua immagine dorata, Monaco è un luogo dall’identità forte, alimentata da una storia ricca e da appassionanti tradizioni. Cosa che non impedisce assolutamente alla città di essere decisamente orientata al futuro.
Foto: Passeggiata lungo la spiaggia, Monaco, 1974. ©Assouline
Ségolène Cazenave Manara: Prima di tutto, ho cercato di ottenere l’accordo del Palazzo dei Principi. Era ovviamente molto importante avere il consenso di S.A.S. il Principe Alberto II. Poi, ho letto. Molto. Sono cambiata enormemente. E c’è stato ovviamente un lavoro di ricerca negli archivi del Palazzo, dell’Istituto audiovisivo di Monaco e di Monte-Carlo Société des Bains de Mer, il cui servizio fotografico è da capogiro. Si tratta di decine di migliaia di scatti. Vi si ritrova tutta la storia del XX secolo e non solo!
Foto: Il motoscafo Saurer-Lürssen sfreccia davanti alla facciata dell’Opera di Monte-Carlo, 1912.
Ségolène Cazenave Manara: Il legame intrecciato dalla famiglia principesca fra il Palazzo e lo sviluppo delle arti e della cultura a Monaco mi ha profondamente colpita. Un sostegno permanente agli artisti e alla creatività. Si tratta tuttavia di un sostegno discreto, quasi pudico. È una volontà onnipresente che si ritrova in qualsiasi epoca della storia del Principato.
Foto: La Principessa Grace al timone di una barca a vela. ©Assouline
Ségolène Cazenave Manara: È un dialogo intenso di cui parliamo in particolare attraverso la fondazione di Monte-Carlo Société des Bains de Mer, creata nel 1863. Una vera e propria scommessa...e un chiaro colpo di genio! In pochissimo tempo, Monaco diventa un vero e proprio polo di attrazione turistica. Ai tempi dei Balletti russi di Sergej Djagilev, il punto di ritrovo diventa Monaco. Penso in particolare alla première de Lo spettro della rosa nell’aprile del 1911 all’Opera di Monte-Carlo, con Vaslav Nijinski come protagonista. Penso a Picasso che dipinge la scenografia, Cocteau che illustra i programmi, Chanel che veste i ballerini, Man Ray che fotografa. È inoltre a Monte-Carlo che Colette creerà L’Enfant et les sortilèges con Maurice Ravel nel 1925. Gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento sono un incredibile vortice creativo! Questo dialogo continua ancora oggi, ad esempio attraverso il lavoro realizzato dal Nuovo Museo Nazionale di Monaco [Villa Sauber e Villa Paloma, n.d.r.] che punta a collegare l’immensa collezione con gli artisti contemporanei di spicco.
Foto: Dettaglio di un mosaico creato da Emmanuel Cavaillé-Coll al Museo oceanografico di Monaco. ©Assouline
Ségolène Cazenave Manara: Da ciò che ho potuto leggere e comprendere, delineano un luogo di cui apprezzavano la dolcezza. Come una specie di rifugio, dove potevano ritrovare sé stessi e creare. Sia perché, circondati di altri artisti, si sentivano ispirati da questa competizione straordinaria, sia perché, al contrario, vi trovavano la calma e la tranquillità necessarie. Come testimonia in particolare Colette al Principe Ranieri, a proposito dei soggiorni all’Hôtel de Paris Monte-Carlo.
Foto: Sammy Davis Jr. davanti al Casinò di Monte-Carlo.
Ségolène Cazenave Manara: Sì, un luogo ricco di ispirazioni, dalla dimensione prevalentemente “drammatica”. Ne sono prova i numerosi film che vi sono stati girati. Scarpette rosse oppure Caccia al ladro di Alfred Hitchcock. Per gli artisti, è ovviamente meraviglioso. A Monaco, non si sa mai cosa succederà. Come una folle serata di cui mi ha raccontato Khalid El-Hajraoui, il capo barman del Bar Américain. Era l’estate del 2015, durante il Monte-Carlo Summer Festival. Il manager di Lady Gaga l’aveva chiamato per sapere se potessero improvvisare un concerto al bar il giorno dopo, dopo lo show al Sporting Monte-Carlo. È stato completamente inatteso e il bar ha organizzato il concerto in poche ore. Monaco è anche questo!
Foto: L’attore Alain Delon a Monaco, 1964.
Ségolène Cazenave Manara: Ce ne sono tantissimi! Mi piace particolarmente quello di S.A.S. la Principessa Grace che esce dal Beach Club con il piccolo Principe Alberto. Ci rivedo una Monaco più intima, piena di semplicità e spontaneità. Amo molto anche lo scatto di Rudolf Nureyev che riemerge dall’acqua, nella piscina del Beach Club. È sconvolgente vederlo in questo luogo che, nonostante si sia modernizzato, alla fine non è cambiato poi molto. E nutro un particolare affetto per la foto di Maria Callas e Aristotele Onassis che si scambiano un bacio durante la serata di Capodanno allo Sporting d’Hiver nel 1966. Ma c’è anche la foto di Frank Sinatra al Ballo della Croce Rossa nel 1980. O quella di Cary Grant nel 1957 a bordo del Christina, lo yacht di Aristotele Onassis.
Foto: La Principessa Grace e il Principe Alberto II al Monte-Carlo Beach.
Ségolène Cazenave Manara: Adoro il Bar Américain! Non si può mai sapere cosa aspettarsi. Ho anche scoperto da poco il Pavyllon Monte-Carlo, il ristorante di Yannick Alléno all’Hôtel Hermitage Monte-Carlo. È delizioso, al contempo semplice e sofisticato. Mi piace molto anche nuotare la mattina presto, in primavera, all’apertura della piscina olimpionica del Beach Club al Monte-Carlo Beach. Circondato dalle colline, dal Mediterraneo... Oppure, semplicemente passeggiare, sempre la mattina presto, sulla diga del porto Hercule, quando Monaco ancora dorme. Si sente la vicinanza della natura. È meraviglioso.
Foto: La collezione Chanel “Cruise” 2023, presentata all’hotel Monte-Carlo Beach. ©Assouline
3 domande all’editrice Martine Assouline:
Tutti i nostri libri parlano di moda, arte, viaggio e design. Abbiamo fondato Assouline con l’idea di unire la cultura e il lusso. Vogliamo valorizzare la bellezza perché è un elemento essenziale per la vita. E desideriamo comunicare ai nostri lettori tramite le emozioni.
Monaco continua a essere un sogno per i miliardari, gli atleti, gli artisti e i mondani. È molto legata al sogno di Grace Kelly e a un'epoca di cui restano immagini meravigliose. Quelle di una bellissima famiglia e di una squisita folla internazionale. Mi è piaciuto molto fare ricerca e scoprire le immagini del passato e del presente che riflettono il meglio di Monaco.
Conosco Monaco molto bene, è difficile sorprendermi. Abbiamo voluto soprattutto mostrare la città nella sua luce migliore. Se oggi sono protagonisti gli affari, il sole radioso e il jet-set internazionale, il glamour fa ancora parte integrante del DNA di Monaco e attira molte persone.
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